AXA, la seconda più grande compagnia di assicurazioni d’Europa, ha pubblicato risultati deludenti per i primi sei mesi del 2012, ma le prospettive di crescita dell’azienda sono rimaste stabili, in un contesto di volatilità economica. “I solidi risultati del 2012 illustrano la resilienza del nostro core business in un ambiente difficile”.
Questo è quanto ha riferito Henri de Castries, amministratore delegato e presidente di AXA. Le azioni della società sono scese del 3,4 per cento quest’anno, in controtendenza rispetto all’andamento del settore assicurativo europeo nel suo complesso, che ha registrato un incremento dell’8 per cento. Nel dettaglio l’utile netto si è contratto del 38%, portandosi a 2.586 milioni di euro, ma il colosso assicurativo francese ha superato le aspettative degli analisti: è certamente molto meno rispetto al primo semestre del 2011 (4 miliardi di utile netto), ma lo scorso anno la vendita di azioni in Taikang Life Group e delle attività del gruppo in Australia e Nuova Zelanda aveva gonfiato i profitti di circa 1,44 miliardi di euro.
L’utile operativo si è mantenuto stabile a 2.305 milioni di euro e le vendite sono cresciute dell’1%, attestandosi a 48,405 milioni. Il fatturato, nei rami vita, risparmio e pensioni, è cresciuto dell’1%, portandosi a 28.607 milioni di euro mentre il margine NBV, nello stesso periodo, è rimasto stabile al 24%.
Il coefficiente di solvibilità economico di AXA è passato dal 183%, al 31 dicembre 2011, al 174% rilevato al 30 giugno 2012, tenendo conto dell’applicazione del regime di equivalenza per le attività negli Stati Uniti.
Proprio in occasione della presentazione dei risultati trimestrali, Heni de Castries ha voluto sottolineare l’importanza e il successo della partnership tra la banca cinese ICBC e AXA, iniziata ufficialmente il 19 luglio con il lancio della joint venture. Il take-off delle vendite di assicurazioni nel ramo “vita” in Cina è “spettacolare”, secondo il boss del colosso assicurativo e l’accelerazione delle vendite registrata nei primi giorni dal lancio dell’alleanza, ne è la prova.
In realtà, la commercializzazione di polizze assicurative ha avuto inizio prima del via”ufficiale” ma è stato necessario attendere, prima che l’accordo firmato nell’ottobre 2010 tra Axa, Minmetals (capitale partner) e ICB sfociasse in una joint venture.
L’assicuratore ha concluso nel marzo 2012 una partnership anche con HSBC Bank per l’acquisto delle attività assicurative nel ramo “danni” a Hong Kong, Singapore e nel Messico, e un accordo di esclusiva della durata di dieci anni in altri tre paesi oltre ai sopracitati: India, Indonesia e Cina. L’importo di tale operazione ammonta a 374 milioni di euro.
Con questa operazione, AXA è diventata il numero uno a Hong Kong nel settore assicurativo, con una quota di mercato raddoppiata al 13%. A Singapore, il gruppo si fregia del secondo posto, con una quota di mercato pari al 12%. L’anno 2012 è saldamente sotto il segno dell’Asia, per cui le aspettative di crescita sono particolarmente ottimistiche, e dei mercati emergenti nel loro complesso (compreso Messico, Turchia e Polonia). L’obiettivo di AXA è incrementare al 20% il fatturato in questi mercati.
AXA si è anche presa forse la più alta multa fatta dall’Isvap di 2.000.000 di euro per le tariffe auto.