La Coldiretti ha esaminato con la massima precisione che le compete le ultime ipotesi che stanno circolando sulla tassa di scopo che dovrebbe andare a riguardare le bibite gassate: in pratica, il governo Monti starebbe pensando a una misura del genere per finanziare in maniera adeguata il piano relativo alla non autosufficienza, il tutto per un ammontare complessivo di 250 milioni di euro ogni anno. Per l’appunto, l’associazione agricola si è detta convinta del fatto che la qualità dell’alimentazione, soprattutto per quel che concerne le fasce più giovani di età, può essere migliorata attraverso un aumento della quantità di frutta, visto che le bibite attualmente in commercio contengono per legge soltanto il 12% di succo vero e proprio.
La stessa Coldiretti ha anche affermato come sia necessario portare a conclusione l’intero percorso di questo testo normativo: si tratta delle norme in materia di bevande analcoliche alla frutta, una legislazione che il Parlamento sta vagliando da tempo e che è destinata a modificare in maniera concreta la vecchia Legge 286 del 1961 (“Disciplina delle bevande analcoliche vendute con denominazioni di fantasia”). In effetti, quest’ultima legge prevede che le bevande al gusto di agrumi possano essere colorate, a patto che il succo degli stessi sia pari al già citato 12%, una consuetudine che molti consumatori non conoscono e che invece dovrebbero approfondire.
Nel caso in cui si volesse aumentare la percentuale appena menzionata, ogni 1% aggiuntivo non sarebbe altro che l’uso di venticinque milioni di chilogrammi di arance in più, vale a dire ben 560 ettari di raccolto. Si potrebbe quindi incentivare l’acquisto di frutta e verdura nelle famiglie italiane, dato che l’ultimo anno è stato caratterizzato da un calo di ben cento chilogrammi rispetto a quanto accadeva nel 2002. Moltissimi giovani, poi, non consumo frutta e verdura nel corso della giornata, in questa maniera si può senza dubbio invertire il trend.