Leonardo Del Vecchio – patron di Luxottica – non avrebbe gradito l’esito della vendita di parte della propria quota nella società leader dell’occhialeria mondiale attraverso la Delfin. A sostenerlo è un articolo – indiscrezione di Milano Finanza, secondo cui Del Vecchio sarebbe particolarmente arrabbiato con Goldman Sachs per i risultati (evidentemente, deludenti) dell’accelerated bookbuilding offering, la vendita delle partecipazioni messe in palio, mediante un’asta riservata ai soli investitori istituzionali. Ma quali sono le motivazioni di tale delusione?
Stando al quotidiano finanziario Del Vecchio aveva ritenuto credibile la possibile vendita del 7% delle proprie partecipazioni in Luxottica, considerando evidentemente che la propria compagnia avesse un appeal molto più forte di quello mostrato concretamente nella transazione appena conclusasi. Ed invece, numeri alla mano, a Del Vecchio sono rimaste circa metà delle partecipazioni che avrebbe voluto vendere per rimpinguare di liquidità le proprie casse, in vista di nuovi investimenti strategici nel panorama capitalistico italiano.
L’operazione è stata curata da Goldman Sachs, affiancata da Unicredit, ed è stata pertanto giudicata dal patron di Luxottica come un sostanziale insuccesso. La banca di investimento americana, prosegue Milano Finanza, avrebbe garantito il pieno collocamento dei titoli Luxottica, riuscendo però a piazzare solo 18 milioni di azioni sulle 33 milioni di unità stimate da Del Vecchio, ad un prezzo pari a 27 euro, contro un valore di mercato del titolo pari a 29,4 euro.
L’industriale si è così dovuto accontentare di un introito di 486 milioni di euro contro una stima iniziale di oltre 960 milioni di euro. Considerato che all’interno della transazione era indicato un termine di lock up di 180 giorni, per sei mesi Del Vecchio è impossibilitato a vendere ulteriori quote detenute in Luxottica tramite Delfin, impedendo pertanto, contemporaneamente, l’emersione di un maggiore flottante. Ma il dato più importante è un altro: Del Vecchio ha ora meno capitale da investire nel riassetto finanziario italiano, rivedendo così le sue aspettative di investimento…