Qualche vanto produttivo l’Italia lo possiede ancora. Si tratta dei prodotti agroalimentari di qualità, con i riconoscimenti in tal senso che sono aumentati in maniera incoraggiante: come ha messo in luce l’Istat (Istituto Nazionale di Statistica), i prodotti Dop (Denominazione di Origine Protetta) sono aumentati, ma non mancano nemmeno le novità relative all’Igp (Indicazione Geografica Protetta). Insomma, lo scorso anno il nostro paese si è confermato al primo posto in tale ambito, con ben 239 prodotti Dop, Igp e anche Stg (Specialità Tradizionale Garantita), venti in più rispetto a quelli che erano stati riscontrati nello stesso periodo di un anno prima.
Diversi settori sono stati coinvolti, in primis l’ortofrutta, i cereali e i formaggi, senza dimenticare gli oli d’oliva e le carni. Tra l’altro, gli alimenti in questione sono fondamentali per l’intera produzione, dunque non si può che essere incoraggiati da numero di questo tipo. Insomma, le dimensioni del settore a cui si sta facendo riferimento sono aumentate in modo deciso, nonostante si parli ancora di qualcosa di nicchia o per pochi eletti. Gli operatori certificati lo scorso anno sono stati più di 84mila, in calo di 0,5 punti percentuali nel confronto con il 2010, la maggior parte dei quali si rivolge alle attività di produzione, mentre una piccola percentuale è quella attiva nell’ambito della trasformazione.
Per quel che concerne, poi, la distribuzione geografica, c’è da dire che il rafforzamento è stato evidente nelle regioni del Sud, ma il Nord ha mantenuto la sua vocazione storica da questo punto di vista. Cercando di capire i principali cambiamenti, i prodotti Dop sono aumentati di quattordici unità in un anno, mentre sei nuovi riconoscimenti sono andati nella direzione delle Igp (tre per il settore degli ortofrutticoli e altri tre per le carni), senza dimenticare le Stg, preparazioni che sono tutelate da una composizione tradizionale del prodotto (mozzarella e pizza napoletana).