L’esercizio 2011-2012 di Danieli & C. Officine Meccaniche non può certo essere annoverato come uno dei migliori della sua storia: in effetti, l’utile netto che la spa friulana è stata in grado di raggiungere è risultato in calo di 1,1 punti percentuali rispetto all’esercizio precedente (190,4 milioni di euro per la precisione). Allo stesso tempo, altri segni negativi hanno caratterizzato i ricavi (3,081 miliardi di euro per un calo dell’1,2%), il margine operativo lordo e l’Ebitda (l’utile prima di oneri finanziari, tasse e ammortamenti). In aggiunta, a completare il quadro negativo che si sta descrivendo ci ha pensato l’utile operativo, con i suoi 210,8 milioni di euro che sono ben lontani dagli oltre 296 milioni dell’esercizio 2010-2011.
Il risultato ante oneri finanziari, poi, è stato sostanzialmente in linea con i precedenti più recenti, mentre la posizione finanziaria netta è scesa di circa una cinquantina di milioni di euro. C’è comunque da precisare che l’anno attualmente in corso prevede un buon consolidamento per quel che riguarda il mercato dell’acciaio, visto che la produzione di 365 giorni fa dovrebbe essere raggiunta e superata in scioltezza. Il 2013, di conseguenza, sarà un anno di forti consumi di acciaio, con l’area del continente europeo a rappresentare la classica eccezione che conferma la regola.
Il gruppo siderurgico di Buttrio è intenzionato a perfezionare la propria espansione a livello internazionale, migliorando al contempo la competitività lavorativa, la tecnologia, la qualità, i costi e i servizi nei confronti dei clienti, obiettivi davvero ambiziosi e interessanti. Il consiglio di amministrazione ha provveduto ad approvare il bilancio ed è pronto a proporre agli azionisti la distribuzione di un dividendo unitario pari a trentatré centesimi di euro per ogni singola azione ordinaria e di 0,3507 euro per quelli di risparmio: il totale è di oltre venticinque milioni di euro, con l’assemblea in questione fissata per il prossimo 25 ottobre (è un’unica convocazione).