Dopo quattro mesi di debacle il sistema del risparmio gestito italiano torna in negativo ad agosto grazie alle sottoscrizione dei fondi aperti (prevalentemente, quota obbligazionaria) e alle gestioni di portafoglio istituzionali. A sostenerlo è un report diffuso poche ore fa dalla Assogestioni, secondo cui l’industria avrebbe raccolto circa 1,75 miliardi di euro, con sottoscrizioni in grado di superare i riscatti per la prima volta dal mese di marzo. Complessivamente, il patrimonio di fine agosto si colloca così a 976,8 miliardi di euro, leggermente sopra rispetto ai livelli di marzo, pari a 973 miliardi.
“Vorrei sperare che si tratti di un piccolo segnale di riavvicinamento allo strumento fondi e dell’emergere della consapevolezza che in una fase di complessità come quella attuale c’è necessità di un supporto professionale all’investimento” – ha affermato Giovanni Papini, Amministratore Delegato UBS Global Asset Management Italia sulle pagine di Reuters.
La stessa agenzia ricorda come “il bilancio del sistema resta in rosso nei primi otto mesi dell’anno per circa 7 miliardi. Il segno meno è dovuto in larga parte ai deflussi dalle gestioni di portafoglio (-6,85 miliardi), specialmente retail (-5,3 miliardi). A fine agosto le sottoscrizioni di fondi chiusi hanno quasi compensato i deflussi da quelli aperti, lasciando uno sbilancio negativo di circa 200 milioni per le gestioni collettive nel 2012. Come a marzo a intercettare la raccolta erano stati soprattutto i fondi obbligazionari, anche ad agosto questa categoria registra sottoscrizioni per 1,6 miliardi (quasi la metà, tuttavia, rispetto ai 3,16 miliardi di luglio), confermandosi la più richiesta con flussi positivi per 13,4 miliardi da inizio anno. Si tratta anche della categoria più rappresentativa in termini di patrimonio, pesando per quasi metà (48,2%) degli asset under management complessivi dei fondi aperti”.
“I flussi si sono concentrati sui prodotti obbligazioni e flessibili” – ha invece affermato Alessandro Rota, direttore ufficio studio di Assogestioni – “In particolare, all’interno di queste macrocategorie, un discreto successo hanno avuto i prodotti a scadenza che uniscono alla semplicità di una obbligazione i vantaggi di un prodotto come il fondo comune che sono diversificazione di portafoglio e gestione professionale”.