Gpi, la holding di controllo della Camfin e, pertanto, di Pirelli, ha approvato un processo di ricapitalizzazione fino a un massimo di 45 milioni di euro. Una decisione assunta nonostante il precedente parere contrario della famiglia dei Malacalza, rivali di Tronchetti Provera, i quali avrebbero invece voluto un aumento più corposo, fino ad almeno 100 milioni di euro, al fine di ripianare anche i debiti della Camfin. Invece, la holding di controllo di Pirelli ha optato per il lancio di un bond da 170 milioni, convertibile nel 3 per cento di azioni.
“L’assemblea di Gpi, la cassaforte che controlla Camfin e a cascata Pirelli” – riepilogava pochi minuti dopo l’ufficializzazione della notizia l’edizione on line del quotidiano La Repubblica – “ha dato il via libera a un aumento di capitale fino a un massimo di 45 milioni, destinato a estinguere il debito della Gpi con le banche (che ammonta a 41 milioni). I soci Marco Tronchetti Provera, Alberto Pirelli e Massimo Moratti hanno votato a favore, mentre la famiglia Malacalza (azionista con il 31% della holding non quotata) ha votato contro. Per il gruppo di imprenditori genovesi Gpi avrebbe dovuto promuovere un aumento di capitale da 110 milioni, per dotare la holding non quotata delle risorse necessarie con cui far fronte a i 132 milioni di passività che Camfin dovrà rimborsare alle banche entro fine anno”.
La società ad oggi controlla il 26% di Pirelli ed avrebbe deciso di optare per il piano alternativo, scegliendo di finanziarsi lanciando un bond da 170 milioni convertibile in azioni della Bicocca che sarà collocato sul mercato la prossima cifra. “La somma così raccolta” – conclude La Repubblica – “servirà a tenere fede agli impegni con le banche (132 milioni) e a sostenere il rilancio della partecipata Prelios senza incorrere nel veto dei Malacalza. L’esposizione debitoria di Camfin dopo il bond aumenterà solo di 38 milioni, se fosse cresciuta oltre i 40 milioni la famiglia genovese avrebbe potuto opporsi alla decisione in virtù dei patti parosociali che la legano a Tronchetti Provera”.