La città ucraina di Dnepropetrovsk ha un nome quasi impronunciabile, ma è stata scelta con grande cura ed entusiasmo dal gruppo siderurgico Danieli: in effetti, è stato appena inaugurato uno stabilimento industriale nuovo di zecca, il quale ha richiesto un investimento pari a settecento milioni di dollari, 230 dei quali hanno beneficiato della garanzia della Sace (Sezione speciale per l’Assicurazione del Credito all’Esportazione). La commissione a cui si sta facendo riferimento è stata quella avanzata da Interpipe, il gruppo di Kiev che ha una specializzazione ben mirata proprio in relazione all’acciaio e che ha deciso di rivolgersi alla compagnia di Buttrio.
Volendo essere più precisi, questo impianto è già stato esaltato come l’investimento privato di maggiori dimensioni che sia mai stato realizzato in Ucraina dai giorni della sua indipendenza dall’ex Urss (si tratta del 1991). In aggiunta, le tecnologie più innovative di sempre per quel che riguarda la fusione dell’acciaio saranno importate da Danieli, puntando a far eccellere il settore di riferimento a livello internazionale. Quanto sarà all’avanguardia tale progetto? Anzitutto, bisogna sottolineare come Interpipe avrà l’opportunità unica di diventare il primo produttore siderurgico di tutta l’Europa dell’Est, tanto è vero che si parla già di una capacità produttiva che a pieno regime riuscirà addirittura a raggiungere le 1.320 tonnellate ogni anno.
Le attrezzature saranno rinnovate, mentre l’utilizzo di tecnologie green consentiranno di mettersi al passo con i tempi, diminuendo in maniera significativa i consumi di energia, oltre alle emissioni di anidride carbonica in atmosfera, senza dimenticare i minori consumi di gas naturale (circa sessanta milioni di metri cubi in meno per la precisione). L’impulso all’occupazione non sarà da meno, grazie alla creazione di settecento posti di lavoro altamente qualificati. Dall’industria si tenta quindi di sviluppare anche la società e la cultura ucraina, come testimoniato anche dal progetto Dnepropetrovsk Sunrise, il quale unirà idealmente l’ingegneristica e la metallurgia locale.