Dopo un’interruzione che sembrava definitiva, la scorsa settimana, i governi di Gran Bretagna, Francia e Germania hanno informalmente reso noto di aver riavviato i colloqui per favorire la fusione tra EADS e BAE Systems, ed evitare così disaccordi sulla struttura azionaria che potrebbero mettere fine alle trattative per l’operazione straordinaria. Tra le voci ufficiali in merito si annovera quella del segretario britannico alla Difesa, Philip Hammond, che in un’intervista alla rete televisiva BBC ha detto che i francesi devono accettare una “considerevole riduzione” della partecipazione nel gruppo che nascerà dalla fusione, per una quota che dovrà essere alla pari di quella “a singola cifra” che avranno i grandi investitori istituzionali.
Secondo quanto riportato da un comunicato Reuters sull’argomento, “al momento la Francia detiene il 15% in Eads ma potrebbe rilevare la partecipazione del partner industriale francese Lagardere che ha intenzione di vendere il suo 7,5%. Secondo Hammond, inoltre, non ci sono possibilità di rispettare la scadenza di mercoledì prossimo per un accordo e verrà chiesto alle società una proroga. L’obiettivo della ripresa dei colloqui è fare progressi sufficienti a spingere l’amministratore delegato di BAE, Ian King e Tom Enders, del gruppo franco-tedesco EADS, a continuare a trattare”.
Un diplomatico che segue le trattative, intercettato dalla stessa agenzia di stampa, ha poi precisato che “se riescono a risolvere la questione centrale dei possessi azionari, poi ci sarà più tempo per stringere su altre cose come il quartier generale, il peso nei consigli e altre questioni. Altrimenti Enders e King hanno già segnalato che staccheranno la spina il 10”.
Sempre ieri, il principale azionista della società Bae, rappresentato da Invesco Perpetual, ha indicato una lunga lista di obiezioni al progetto di fusione da 45 miliardi di dollari, tra cui spiccano degli interrogativi sull’ingerenza degli Stati (che hanno effettivamente esercitato un ruolo da co-protagonisti nella vicenda) e l’apparente mancanza di una strategia di lungo termine.
Una vicenda che continueremo a seguire, e che potrebbe condizionare pesantemente il futuro di Finmeccanica (qui in difficoltà sulle voci di una fusione tra Eads e Bae)