Non si parla poi così spesso delle cosiddette vendite dirette, eppure il futuro sembra essere proprio per loro: in base a quanto si è appreso dalle ultime stime che sono state presentate dall’Associazione Europea di Vendita Diretta (meglio nota con l’acronimo Seldia), il settore è in ottima salute, un trend positivo che è stato confermato anche da Avedisco (Associazione Vendite Dirette Servizio Consumatori), un ente che nel nostro paese è riuscito a conquistare delle dimensioni piuttosto importanti, sia dal punto di vista industriale che da quello commerciale. La vendita diretta viene sfruttata, in particolare, per la distribuzione a domicilio dei prodotti e dei servizi.
La realtà in questione è ben consolidata e in espansione, evolvendo nel corso degli anni per quel che concerne il modello di business; il sistema stesso, di conseguenza, è divenuto sempre più complesso ed efficace, in grado di rispondere alle esigenze di moltissimi consumatori. D’altronde, si sta parlando di qualcosa che ha un valore più che strategico per l’economia del nostro paese. Per l’appunto, le aziende Avedisco sono riuscite finora a fatturare 890 milioni di euro, ben il 34% del mercato italiano delle vendite dirette.
In altri paesi industrializzati vi sono dati altrettanto importanti, come ad esempio negli Stati Uniti, visto che le vendite a domicilio hanno raggiunto ventotto miliardi di dollari in media ogni anno, dando lavoro a più di quindici milioni di persone. Il 2011 è stato un anno determinante da questo punto di vista: entrando maggiormente nel dettaglio, il fatturato del continente europeo è stato molto vicino ai diciotto miliardi di euro, ben 13,4 dei quali si riferiscono alle nazioni che fanno parte dell’Unione Europea, senza dimenticare che tra gli incaricati sono nettamente preponderanti le donne (l’84% del totale), con il modello preferito che è quello part-time. L’Italia ha contribuito con 895 milioni di euro e circa 241mila incaricati, numeri che sono destinati a crescere in futuro.