Che cosa può nascere da una collaborazione stretta tra due istituti noti come l’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) e l’Isvap (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private)? La convenzione a cui si sta facendo riferimento è stata appena sottoscritta e permette all’ente previdenziale di beneficiare di un accesso privilegiato alla banca dati relativa ai sinistri e che è di proprietà dell’Isvap appunto. Un accordo simile somiglia molto e può anche essere considerato la naturale prosecuzione di un altro che è stato siglato giusto un anno fa; in pratica, in quel caso si decise che dal mese di maggio successivo (cinque mesi fa dunque) vi sarebbe stato un flusso telematico di comunicazioni molto importante.
Grazie a questo flusso, infatti, sono bastati pochi mesi per riuscire a quantificare in maniera esatta le somme di denaro da recuperare: si è trattato di quei soldi che non erano emersi attraverso le attività normali e tradizionali, per un importo complessivo superiore ai cinque milioni di euro, ancora in fase di pagamento da parte delle compagnie assicurative. I commenti non si sono fatti attendere. Ad esempio, il numero uno dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, ha parlato chiaramente di una convenzione fondamentale, oltre che di un passo deciso in avanti verso l’emersione e la conoscenza totali di quegli eventi che permettono all’ente previdenziale di recuperare diverse somme.
Il riferimento non può che andare alle erogazioni per le indennità di malattia, per le prestazioni previdenziali di invalidità e di inabilità, ma anche tutte le prestazioni assistenziali (il tipico esempio può essere quello dell’accompagnamento) e quando si verifica un evento lesivo a causa di una responsabilità di soggetti terzi (come avviene spesso negli incidenti stradali). Ogni singolo anno nel nostro paese le lesioni per incidenti stradali e che comportano le indennità appena menzionate coinvolgono circa 800mila persone, con un recupero che nel 2011 ha raggiunto quota sessanta milioni di euro.