Di questi tempi la parola trasparenza non è molto comune a livello di politica e pubblica amministrazione: eppure, proprio in quest’ultimo ambito si sono distinti diversi enti locali, i quali hanno assicurato dei bilanci, economici, sociali e ambientali, che si sono caratterizzati per la chiarezza e l’efficacia. Si tratta dell’Oscar di Bilancio di quest’anno e di quello dedicato alla pubblica amministrazione (con un particolare riferimento alle aziende sanitarie pubbliche). In particolare, la selezione del premio in questione ha riguardato sedici enti che sono andati dunque in finale. Il premio è stato organizzato e promosso dalla Federazione Relazioni Pubbliche Italiana (Ferpi) insieme all’Anci, l’associazione che raggruppa i nostri comuni.
I riconoscimenti sono andati a quegli attori che si sono dimostrati capaci di condividere con gli stakeholder e con i cittadini le scelte in ambito economico e i risultati di tipo amministrativo. In questa maniera si può tracciare una delimitazione molto ampia tra quelle amministrazioni che meritano le critiche attuali e quelle che invece devono essere lodate. A chi è spettato questo privilegio così importante? Anzitutto, l’oscar per le province ha visto andare in finale Genova, Trieste e Gorizia, con quest’ultima che si conferma per il terzo anno consecutivo.
Per quel che concerne, invece, le finaliste dei comuni capoluoghi di provincia, il cerchio si è stretto attorno a Udine, La Spezia e Bari. Tra i municipi che non rappresentano capoluoghi di provincia bisogna citare Castel Maggiore (provincia di Bologna), Cernusco sul Naviglio (Milano) e Corciano (Perugia). Tra i bilanci regionali, poi, figura la sola Toscana per l’oscar da assegnare, in quanto la giuria non ha riscontrato altre concorrenti valide. La proclamazione dei vincitori avverrà il prossimo 29 ottobre, presso Palazzo Marino, la sede del comune di Milano: l’intervento di Piero Giarda, ministro per i Rapporti con il Parlamento, oltre a quello di Giorgio Brosio, numero uno dell’Oscar di Bilancio.