La giornata odierna è stata l’ultima in cui sopportare gli ultimi “soprusi” per quel che riguarda i prezzi dei carburanti nel nostro paese: in effetti, come ha voluto sottolineare l’Unione Nazionale Consumatori, con la mattinata di oggi sono stati ultimati i rialzi delle tariffe in questione, con l’incremento del tasso di inflazione e il rincaro dell’Imposta sul Valore Aggiunto (si tratta di uno dei punti principali della legge di Stabilità appena approvata dal Governo). Staffetta Quotidiana ha messo in luce proprio questi ultimi dati, con i rialzi che sono cominciati mercoledì scorso (Tamoil l’ha fatta da padrona) e proseguiti a causa delle decisioni adottate da colossi come Eni e Shell.
Le altre compagnie petrolifere non hanno fatto altro che adeguarsi a questo trend così negativo per i consumatori. C’è anche da aggiungere che il prezzo internazionale della benzina ha fatto registrare una pausa piuttosto decisa, diversamente dal gasolio, il quale ha messo a segno un aumento dopo l’altro. La stessa Staffetta ha spiegato che gli oltre 1,9 euro al litro di media ponderata nazionale per la benzina in modalità servito sono una realtà piuttosto consolidata da tempo; focalizzando invece l’attenzione sul gasolio, il prezzo in questione è fisso a 1,803 euro al litro, con un aumento di 0,3 centesimi, mentre il Gpl è rimasto tutto sommato stabile sugli 0,854 euro.
A chi si devono tutti questi rincari? Esso, Ip, Q8 e TotalErg hanno provveduto a rivedere i loro listini, tanto è vero che il range è rimasto compreso tra 1 e 1,5 centesimi di incremento sulla benzina. Secondo l’Unc, soltanto il governo sembra ormai trascurare questo problema, i numeri sono fin troppo evidenti, ma ancora non si è intervenuti in maniera adeguata, a parte qualche fumosa promessa o tentativo di spiegare il fenomeno. Se si continua di questo passo, il 2013 rischia di essere un altro anno di lacrime e sacrifici per uno dei principali consumi.