L’agenzia di rating internazionale Moody’s ha scelto di ridurre il rating della compagnia energetica italiana Enel. A pesare sulla decisione della società sono state principalmente le sfide sui contesti macroeconomici, politici e regolamentari che l’azienda dovrà sopportare sui mercati di principale riferimento, Italia e Spagna. Per Moody’s sarà molto difficile “bilanciare i rischi”, segno che – probabilmente – Enel andrà incontro a un futuro che si poggia su basi particolarmente incerte e temerarie.
Da quanto sopra ne è conseguito un taglio del rating dal precedente Baa1 a Baa2, con un outlook che, per lo più, è stato portato in territorio negativo.
Dalla lettura della nota diffusa dall’agenzia di rating emerge che ad influenzare il peggioramento del rating di Enel sia stato anche e soprattutto il debole rating sovrano dei due Paesi sopra accennati. Moody’s – dichiara la stessa agenzia di stampa, “si aspetta che Enel continui ad assumere misure per limitare l’impatto sul suo profilo finanziario”, ma ritiene comunque estremamente improbabile che tali misure siano “sufficienti a bilanciare gli aumentati rischi e le pressioni dal contesto operativo”.
Moody’s ricorda altresì come le pressioni regolamentari e politiche siano fortemente aumentate, e come le riforme che interessano il settore dell’elettricità in Spagna, che sono state recentemente annunciate dal governo, potrebbero avere un impatto non positivo su Enel.
I profitti di Enel sui mercato internazionali è improbabile che siano sufficienti a isolare significativamente la società dai rischi sui mercati core di Italia e Spagna, controbilanciando le probabili difficoltà su tali mercati di riferimento.
Insomma, Moody’s contribuisce – con tale decisione – a “certificare” una situazione ben nota: il deterioramento delle condizioni basilari in Italia e in Spagna andrà a giocare un ruolo particolarmente deprimente sulla fissazione di condizioni ideali di sviluppo della compagnia energetica, con un’influenza negativa che potrebbe ripercuotersi ben più del breve termine.
Qui il nostro approfondimento sugli investimenti in clean technology di Enel.