Un risarcimento che al tempo stesso conferma un difficile momento: sulla Banca Popolare di Milano si sono concentrate moltissime critiche per via della pessima e ambigua gestione da parte dell’ex presidente Massimo Ponzellini. Oltre ai tristemente celebri bond Convertendo che hanno mietuto più di una vittima tra i risparmiatori, ora l’istituto di credito lombardo deve fare i conti con il risarcimento che Webank, il gruppo online che fa parte proprio della galassia Bpm, dovrà garantire a un associato della Confconsumatori di Roma. Il motivo è presto detto. In effetti, il soggetto in questione si è accorto di come una somma di denaro sia stata trafugata direttamente dal suo conto corrente a causa di una frode informatica.
La decisione dell’Arbitro Finanziario è stata dunque quella di punire la banca, riconoscendo di fatto che il pericolo rappresentato da internet deve essere sempre monitorato e messo in luce costantemente dagli intermediari finanziari. Inoltre, essi hanno anche l’obbligo di adeguare gli standard di sicurezza delle transazioni che avvengono online, altrimenti tale pirateria rischia sempre di avere la meglio. La denuncia dell’associato si riferisce a un prelievo mai autorizzato dal proprio conto.
Il servizio telefonico di sms alert l’aveva poi informato dell’ordine di bonifico posto in essere: in realtà, il correntista non aveva mai autorizzato nulla di tutto questo, lamentando inoltre la ricezione del messaggio troppo in ritardo e l’inefficienza della sicurezza da parte di Webank stessa. La Confconsumatori è intervenuta in maniera piuttosto rapida, tutelando l’associato con una rappresentanza legale e garantendo il rimborso della somma che era stata trafugata. Questa storia insegna parecchio, in primis che i cittadini devono sempre informarsi su ogni dettaglio quando hanno a che fare con un conto corrente: ogni dubbio è lecito, visto che a rimetterci spesso sono i nostri soldi, la speranza è che in futuro ci sia maggiore attenzione e non ci sia bisogno dell’Arbitro di nuovo.