Ricavi consolidati, margine operativo lordo e utile netto tutti in crescita: sono questi gli ottimi risultati finanziari che il consiglio di amministrazione di Prada ha esaminato e approvato proprio oggi. Nello specifico, si tratta del resoconto intermedio consolidato di gestione, documento fondamentale con dei dati che sono stati monitorati fino allo scorso 31 ottobre. La spa del lusso è ampiamente in grado di sostenere i ritmi di sviluppo, persino quelli più alti. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che i ricavi consolidati hanno sfiorato i 2,34 miliardi di euro, con un aumento rispetto ai primi nove mesi dell’esercizio precedente di trentacinque punti percentuali. Per quel che concerne il margine operativo lordo, poi, l’incremento è stato del 31%, tanto da raggiungere i 727,9 milioni di euro.
Allo stesso tempo, l’utile netto ha guadagnato il 50% in termini di crescita, passando da 273,2 a 408,6 milioni di euro. Molto interessante è stata anche la performance della posizione finanziaria netta, la quale ha beneficiato soprattutto della generazione di cassa, piuttosto consistente, la quale ha agevolato l’erogazione di ottimi dividendi. Il segmento retail ha riservato ottime sorprese in questo periodo del 2012: il contributo in questione, infatti, è stato in linea con lo sviluppo della società, un trend che dura ormai da diverso tempo, tanto è vero che le vendite dei negozi a gestione diretta hanno sfiorato i due miliardi di vendite.
Il canale wholesale, invece, si è dimostrato più contenuto da tale punto di vista, con un 6% guadagnato nel giro di un anno. Quali sono stati, dunque, i migliori mercati per Prada? Tutte le aree sono andate bene, tra cui il continente europeo, favorito senza dubbio dall’afflusso di turisti (+33% per la precisione), senza dimenticare l’Asia-Pacifico (+41% che scende a + 28% a cambi costanti), quello americano e quello del Giappone (un incoraggiante +27% che scende fino al 15% se si tiene conto dei cambi costanti).