Ci sono delle novità importanti per quel che concerne i restauratori del nostro paese. In effetti, è la qualifica di questa professione che è appena stata interessata da una legge importante per il riconoscimento: il via libera è giunto direttamente dalla Commissione Beni Culturali della Camera, con un disegno di legge che è andato a modificare nel dettaglio l’articolo 182 del Codice dei Beni Culturali, un testo che esiste ormai da otto anni. In pratica, si è riusciti in questo modo a delineare la disciplina transitoria per quel che concerne il conseguimento delle qualifiche professionali di restauratore e anche di collaboratore restauratore dei beni culturali.
Che cosa è stato previsto nello specifico? Gli operatori settoriali che sono interessati in questo caso sono più di ventimila. Per essi, comunque, non si tratterà di una ventata immediata di novità, anzi occorrerà attendere ancora del tempo prima che la legge possa beneficiare dei relativi decreti di attuazione: soltanto in tale maniera si conosceranno gli aspetti della disciplina, le linee guida da seguire e la selezione pubblica che durerà fino al nuovo bando. Secondo il provvedimento in questione, la qualifica di restauratore deve essere attribuita a quei soggetti che sono riusciti a maturare una competenza professionale adeguata e proficua per quel che riguarda i diversi ambiti del restauro.
La qualifica potrà essere assegnata dopo un’apposita selezione pubblica, la quale sarà indetta entro il prossimo 31 dicembre, con la conclusione prevista entro il 30 giugno del 2015, fra tre anni dunque. Nel dettaglio, si procederà a esaminare nel dettaglio i titoli e le attività svolte, attribuendo i relativi punteggi. I requisiti, inoltre, dovranno essere acquisiti entro un certo termine, tenendo conto delle professionalità che sono state accumulate nel corso degli ultimi dieci anni. I sindacati del settore hanno espresso una viva soddisfazione per tutto questo, in particolare l’aver preso in considerazione anche i collaboratori.