L’ultimo accordo strategico che è stato sottoscritto da Eni (Ente Nazionale Idrocarburi) ha coinvolto la Anadarko Petroleum Corporation, compagnia petrolifera americana: in pratica, sono stati fissati nel dettaglio quelli che sono i principi fondamentali per quel che concerne lo sviluppo coordinato dei giacimenti di gas naturale nel Mozambico. L’accordo è di estrema importanza, in quanto è stato preso in considerazione l’offshore, con un programma che è sì autonomo, ma anche ben coordinato per quel che concerne le sue attività.
In aggiunta, non bisogna nemmeno dimenticare l’impegno profuso per progettare e realizzare in maniera congiunta i relativi impianti. I giacimenti in questione sono dunque comuni. Tra l’altro, non si tratta soltanto di questo. In effetti, l’obiettivo è anche quello di realizzare, sempre in maniera congiunta, gli impianti del tipo onshore e utili per produrre gas naturale liquefatto (meglio conosciuto con l’acronimo Lng). Nel caso di specie, è stato scelto il territorio della provincia di Cabo Delgado, nella parte settentrionale della nazione africana. La comunione, poi, andrà a riguardare le due aree di competenza, vale a dire la numero 4 (quella di Eni) e la numero 1 (quella di Anadarko).
Gli altri operatori che fanno parte della joint venture della spa nella sua area sono Galp Energia, Kogas e Enh, tutte con una quota del 10%. L’area 4 a cui si sta facendo riferimento si trova nel profondo bacino denominato Rovuma e copre un totale di quasi tredici chilometri quadrati; la profondità delle acque, invece, arriva fino a 2.600 metri. L’area 1, al contrario, è una zona in cui opera la società di Denver insieme ad altri operatori, quali Mitsui E&P Mozambique, Bprl Ventures Mozambique, Videocon Mozambique Rovuma 1 Limited e Ptt Exploration & Production Plc. Lo stato del continente “nero” continua ad attrarre il cane a sei zampe, visto che in questo 2012 le intese ad esso relative sono state numerose.