Toyota, il leader giapponese e globale nel settore auto, è stata condannata a pagare una somma superiore a un miliardo di dollari, per installare sulle sue auto dei nuovi sistemi di sicurezza e per coprire tutti i rimborsi derivanti da una Class action americana. La decisione, assunta in seguito all’intesa raggiunta nelle aule del tribunale federale di Santa Ana, in California, giunge proprio in concomitanza con i dati previsionali di fine 2012, anno che dovrebbe sancire il ritorno alla leadership mondiale delle quattro ruote, dopo un 2011 ricco di eventi catastrofici.
Toyota infatti si avvia pertanto a chiudere il 2012 riconquistando il titolo di prima casa automobilistica al mondo, rilanciando le proprie aspettative sul 2013. La società giapponese stima per il prossimo anno uno sviluppo delle vendite del 2 per cento a 9,91 milioni di veicoli e si aspetta di archiviare il 2012 con un +22 per cento a 9,7 milioni, il miglior risultato dal 2000.
Con tali numeri Toyota si appresta a strappare la leadership a General Motors e a Volkswagen, che avevano “approfittato” dei disastri naturali del 2011 (il terremoto e lo tsunami giapponese prima, le alluvioni nel sud est asiatico poi) per scavalcare il player nipponico nella corsa al primo posto internazionale (vedi anche Crisi grandi marche).
Il merito del nuovo ribaltone in testa al comparto è principalmente della domanda straniera, visto e considerato che il mercato interno delle auto rimane molto debole, anche a causa del venir meno degli incentivi statali sulle auto a basso impatto ambientale: “nel 2013 Toyota vede un calo delle immatricolazioni in Giappone del 15% a 2,04 milioni, mentre sul mercato estero stima una crescita dell’8% a 7,87 milioni di veicoli venduti, fatta eccezione per la Cina. Toyota ha infatti esplicitamente chiarito di non aver fatto proiezioni sull’andamento del mercato cinese nel 2013 visto l’effetto del boicottaggio antigiapponese che si è diffuso nel Paese dopo che a settembre si è inasprito lo scontro tra Tokyo e Pechino sulla sovranità delle isole contese Senkaku/Diaoyu” – commentava in proposito Il Sole 24 Ore (vedi anche l’approfondimento BMW stringe alleanza con Toyota).