Il consiglio di amministrazione di Asam, la holding della provincia di Milano, ha approvato la cessione di una quota pari al 14,56 per cento delle azioni della società che gestisce gli aeroporti di Malpensa e di Linate. L’acquirente è il fondo F2i, riconducibile a Vito Gamberale, che in tal modo riesce ad acquisire una quota complessiva pari al 44,3 per cento, divenendo il secondo azionista dopo il Comune di Milano. Lo shopping del Fondo ha riguardato altresì il 28 per cento della Sagat (Torino), con partecipazione degli scali di Firenze e Bologna.
Il magazine Trasporto Europa ricorda in proposito come “il fondo F2i non ha avuto concorrenti nell’offerta per acquistare il 14,56% di Sea, essendo stato l’unico partecipante alla gara indetta dalla provincia di Milano per cedere la sua partecipazione nella società che gestisce gli aeroporti di Malpensa e di Linate. Così, il consiglio d’amministrazione della holding provinciale Asam ha approvato la cessione al fondo di Vito Gamberale poche ore dopo la consegna dell’offerta di 147 milioni di euro, avvenuta il 27 dicembre scorso (a fronte di una base d’asta di 160 milioni, che però prevedeva offerte al ribasso). D’altra parte” – aggiungeva trasportoeuropa.it – “la Provincia di Milano aveva fretta di concludere la vendita, perché entro il 31 dicembre 2012 deve reperire 83 milioni di euro per rispettare il patto di stabilità. Il resto serve alla stessa Asam per far fronte al debito di 160 milioni” (vedi anche Il rilancio di Malpensa vale due punti di Pil).
Il fondo aveva già in mano il 29,75 per cento della Sea, acquistato alla fine del 2011 dal Comune di Milano per una cifra che si avvicinava ai 400 milioni di euro. Il Comune mantiene comune ancora la maggioranza assoluta delle azioni con una quota del 54,8 per cento.
La società è stata recentemente al centro di una confusa vicenda che avrebbe dovuto consentire a Sea di sbarcare in Borsa Italiana. Uno “sbarco” mai avvenuto, e sul quale non si sono ancora spenti i fari mediatici.