Tra sei giorni esatti, il prossimo 28 gennaio, vi sarà un interessante seminario che la Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa) ha organizzato a Roma: si tratta, infatti, di un incontro incentrato sulle sanzioni amministrative che questo stesso ente è solito comminare. L’obiettivo che ci si è prefissi con un appuntamento del genere è quello di riflettere in modo ampio sul quadro giurisprudenziale che fa da sfondo alle misure in questione. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che i relatori del seminario saranno diversi, ma comunque tutti esperti di consulenza legale presso la Consob.
In più, saranno ospitate due figure di spicco, vale a dire Massimo Luciani, professore ordinario di Diritto Costituzionale presso La Sapienza di Roma, e Mario Alberto Di Nezza, magistrato presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio. L’inizio dei lavori è previsto alle 9:15. Si comincerà poi subito con una discussione incentrata sulle caratteristiche del procedimento sanzionatorio e sulla giurisdizione in materia di sanzioni irrogate dalla Consob nel diritto positivo e in giurisprudenza. Il professor Luciani, invece, si occuperà di una sentenza ben precisa della Corte Costituzionale, la numero 162 di quest’anno, relativa al riordino del processo amministrativo: come recita espressamente il titolo del dibattito in questione, è stata la stessa giurisdizione a “ritornare” al giudice ordinario.
Vi saranno inoltre tre altri dibattiti da parte dei consulenti legali della Consob: si tratta, nello specifico, di discussioni relative alla potestà sanzionatoria della commissione nella prospettiva europea, del quadro della giurisprudenza sul procedimento sanzionatorio e sul giudizio di opposizione e l’imputabilità della responsabilità amministrativa ai componenti degli organi di amministrazione e controllo. Quest’ultimo argomento sarà l’occasione per far intervenire l’altro ospite, Di Nezza. La chiusura dei lavori è prevista per le 13:30. La sede romana della Consob si trova proprio di fronte a un altro ente importante per le sanzioni, vale a dire l’Antitrust (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).