La Luigi Lavazza Spa, famosa azienda torinese che deve la sua fortuna alla produzione di caffè, sta dimostrando di avere ambizione da vendere: in effetti, la società piemontese ha deciso di insediarsi in via ufficiale e graduale nel Regno Unito, con un progetto di ampio respiro che ora sarà gestito dalla Cushman & Wakefield, gruppo che fa capo alla famiglia Agnelli. Volendo essere ancora più precisi, si selezioneranno con cura ben quattrocento zone all’interno delle città britanniche più importanti. Come è già stato sottolineato, non vi sarà nulla di avventato, dunque si comincerà con cautela. Il primo passo sarà quello che si concretizzerà nei prossimi mesi con cinque caffè a Londra, Leeds, Newbury e Derby.
Nel giro di tre anni, poi, gli esercizi commerciali in questione dovrebbero diventare cinquanta. Non è certo un’avventura agevole, anzi gli ostacoli sono numerosi. In particolare, il nostro Made in Italy dovrà fare i conti con realtà già ben consolidate nel tessuto british, in primis Starbucks, intenzionata ad aumentare la propria presenza con altri 760 caffè, ma anche Costa, Caffè Nero e Pret a Manger. C’è comunque da precisare che non si può parlare propriamente in questi casi di vero caffè italiano, ma i cittadini del Regno Unito sono abituati a questi gusti e quindi la sfida in partenza sarà tutta in salita.
L’attuale diffusione britannica della Lavazza è piuttosto limitata, con un caffè a Manchester e un bancone che è stato dato in concessione presso i magazzini Harrods. Tra l’altro, non bisogna dimenticare che ci si sta inserendo nel “regno del the” per eccellenza. Le intenzioni della spa sono quelle di ispirarsi al modello Starbucks per quel che concerne l’atmosfera e l’ambiente in cui accogliere i clienti, magari con collegamenti wi-fi e altri servizi. Altro obiettivo interessante è quello di dar vita a una colazione fatta su misura, visto che c’è la convinzione di proporre qualcosa di unico.