Il mercato auto europeo conferma le brutte prospettive anticipate nelle scorse settimane, e chiude con prestazioni fortemente negative. Stando a quanto comunicato dall’Associazione dei costruttori (Acea), infatti, a gennaio il mercato del vecchio Continente avrebbe toccato un minimo storico, riportando i dati di vendita indietro nel tempo al 1990, anno in cui l’Acea diede inizio alla pubblicazione delle sue serie storiche. E, il peggio, potrebbe non esser ancora arrivato.
Stando a quanto comunicato dalla Acea, le immatricolazioni di nuove auto in Europa (Ue a 27) sono calate dell’8,7 per cento nel corso del mese di gennaio, a quota 885.159 unità. Per quanto concerne un’analisi più puntuale, a conferire un parziale ottimismo al mercato automotive sarebbe stato il Regno Unito, con un progresso dell’11,5 per cento nel corso del primo mese dell’anno. Piuttosto bruschi i cali negli altri principali mercati europei, con un passo indietro del 17,6 per cento in Italia, del 15,1 per cento in Francia, del 9,6 per cento in Spagna e dell’8,6 per cento in Germania (vedi anche Mercato auto come nel 1993).
Nonostante questa flessione, comunque, la Germania rimane il mercato numero uno della macro regione europea, con 192.020 unità vendute. Alle spalle del territorio teutonico si posiziona il Regno Unito, che anche grazie al recente incremento riesce a toccare le 143.643 unità vendute. A seguire, ulteriormente, i mercati di Francia (124.798 unità vendute) e Italia (113.525 unità vendute). La Spagna ha invece registrato 49.671 unità vendute, per un livello che la posiziona poco al di sotto di quanto riscontrato nel mercato del Belgio (50.864 unità).
Crollo record, piuttosto prevedibile, per la Grecia, dove le auto vendute sono diminuite del 34,5 per cento a quota 5.533 unità. Cresce di 0,7 punti percentuali il numero di auto vendute in Portogallo, a 7.007 unità. Per il 2013, almeno per il primo semestre, è probabile una prosecuzione del trend negativo (vedi anche Mercato auto analisi dati Acea) .