Secondo quanto rilanciato dalle prime indiscrezioni di pochi giorni fa, ad opera di Reuters, Moleskine, la società che gestisce le attività di produzione del celebre taccuino, avrebbe già iniziato il marketing della quotazione alla borsa milanese. L’indiscrezione proviene da tre distinte fonti che avrebbero confermato come il lungo iter che condurrà l’azienda in Piazza Affari sarebbe già stato avviato, ponendo pertanto aspettative di breve / medio termine per lo sbarco in Borsa.
In particolare, secondo due delle tre fonti contattate dall’agenzia di stampa, la società punta a quotare una partecipazione del 50 per cento rappresentata sia da azioni esistenti che da titoli di nuova emissione. Per due delle fonti – confermava ancora Reuters – la forchetta di prezzo dovrebbe essere fissata nel giro di due settimane e l’offerta è atteso che venga ultimata entro la fine del mese (vedi anche Ipo Moleskine).
Ricordiamo che “Moleskine” – aggiungeva Reuters – “che fino ad oggi ha ottenuto le autorizzazioni preliminari allo sbarco in borsa, è controllata dall’operatore di private equity Syntegra Capital. Una quarta fonte in Italia conferma che la società è determinata a perseguire il cammino della quotazione mentre, secondo altre due fonti, alla finestra ci sono Permira e L Capital, in attesa di eventuali sviluppi negativi sul fronte dell’Ipo”.
La società è conosciuta in tutto il mondo per la produzione di taccuini amati da alcuni dei più importanti artisti del penultimo secolo, dovrebbe essere valutata intorno ai 600 milioni di euro con un multiplo di 15 volte l’Ebitda stimato per il 2013. Oltre alla produzione di taccuini, Moleskine ha saputo sapientemente allargare la propria offerta commerciale fino a ricomprendere nuovi prodotti, in linea con le innovazioni tecnologiche, e in grado di creare sinergia adeguata tra il consumo di materiale “tradizionale”, e l’introduzione di materiale digitale (vedi anche Mondadori non venderà testate editoriali).