Un utile netto di ventiquattro milioni di euro e la proposta di distribuire un dividendo pari a 0,017293 euro per azione: sono queste le due conseguenze principali dell’approvazione di bilancio del 2012 per quel che riguarda la Banca Popolare Commercio e Industria, spa che ha sede a Milano e che fa parte del gruppo Ubi Banca (vedi anche Ubi Banca nomina i nuovi direttori generali delle sue controllate). Il cda dell’istituto lombardo si è infatti riunito per approvare il progetto in questione, il quale dovrà ora essere sottoposto all’assemblea degli azionisti (le due convocazioni sono previste per i prossimi 25 e 26 marzo).
Come ha spiegato il presidente del gruppo, Mario Cera, i risultati dello scorso anno hanno reso soddisfatta la società, visto che sono stati ottenuti in un contesto economico davvero difficile e caratterizzato da una grave recessione. Entriamo maggiormente nel dettaglio dei numeri. Al 31 dicembre del 2012 l’utile è risultato in calo di ventisei milioni di euro, visto che nel 2011 ammontava a cinquanta milioni. In pratica, si tratta dell’influenza evidente da parte del margine di interesse, il quale è risultato in calo.
Per quel che riguarda la gestione operativa, poi, è stata registrata una diminuzione da 116,4 a 83,6 milioni di euro nel giro di 365 giorni, sempre per lo stesso identico motivo. Se invece si focalizza l’attenzione sulle commissioni nette, il loro andamento è stato positivo nel 2012, tanto è vero che sono cresciute di 2,7 punti percentuali, passando da 137,3 a 141 milioni di euro. Gli oneri operativi sono leggermente diminuiti (-0,4% per la precisione), con quelli non ricorrenti molto vicini ai tredici milioni. Un cenno lo meritano gli impieghi nei confronti della clientela, i quali si sono attestati a quota 8,3 miliardi di euro, con una flessione contenuta rispetto al 2011 di appena 200mila euro. Infine, il rapporto tra il patrimonio di base (il Tier 1 per intenderci) e le attività a rischio ponderate è stato pari al 24,57%.