La crisi economica sta comportando conseguenze che si potevano immaginare, ma che si sperava anche non capitassero in concreto: in effetti, come reso noto oggi dall’associazione agricola Coldiretti, la congiuntura negativa ha provocato un aumento pericoloso del rischio di frodi a tavola. In pratica, vengono presentati a tavola dei cibi che sono ottenuti utilizzando ingredienti di qualità piuttosto bassa, in modo da tagliare i costi. Ma il risparmio in questo senso e la salute non vanno di pari passo come è facilmente intuibile.
L’associazione ha fatto riferimento agli ultimi scandali alimentari che ormai conoscono tutti, da quello della carne di cavallo fino a quella avariata. In pratica, nel nostro paese sono stati sequestrati ben venti milioni di chilogrammi per quel che riguarda i cibi e le bevande. Ragionando in termini economici, invece, lo scorso anno l’importo di tutti questi alimenti ha raggiunto i 468 milioni di euro, una cifra davvero imponente. Fortunatamente i Nas contrastano in maniera efficace tali fenomeni, ma non sempre basta il loro operato. Una preoccupazione che non bisogna dimenticare, poi, è quella relativa al fatto che il Belpaese sia un importatore fondamentale per quel che riguarda l’alimentare, dunque si rischia in modo concreto che i prodotti messi in vendita siano di scarsa qualità in relazione agli ingredienti usati.
Qualche esempio? Basta pensare al pomodoro che proviene dalla Cina, all’olio tunisino e al prosciutto olandese che invece viene spacciato per nazionale, una vera e propria beffa per i consumatori. Le frodi sono concentrate purtroppo in direzioni molto precise: in particolare, la percentuale più alta è quella relativa a farina, pane e pasta (il 16% del totale sequestrato per la precisione), seguita a ruota dalla carne (11%), latte e derivati (8%), vini e bevande alcoliche (5%). Infine, occorre ricordare come quasi un terzo dei sequestri in questione si riferisca alla ristorazione, con la conseguente chiusura dei locali.