Acea, una delle principali municipalizzate del Comune di Roma, si sta attirando numerose antipatie. In particolare, le due associazioni Federconsumatori e Adusbef sono arrivate ad associare questo nome ai problemi, viste le numerose segnalazioni, i reclami e le richieste da parte dei cittadini romani a causa del modus operandi della Società di Energia Elettrica. I consumatori che hanno lamentato dei disservizi sono cresciuti, dunque bisogna approfondire la vicenda. Le segnalazioni più importanti si riferiscono al mancato invio delle fatture per lungo tempo (anche anni), oltre ai conguagli troppo elevati, gli addebiti che non sono dovuti e le mancate letture, ma si tratta solamente di una parte dei problemi.
Le due associazioni dei consumatori non sono più disposte ad accettare tutto ciò, di conseguenza deve intervenire quanto prima l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (Aeeg). Quello che ci si attende sono sanzioni amministrative adeguate e il ritiro di alcune possibilità di operare nel mercato, in modo da ripristinare la giusta correttezza. Non è un caso che proprio in quest’ultimo periodo siano aumentate le criticità e le anomalie per quel che riguarda la gestione e il controllo della parte meridionale del Lazio.
Come messo in evidenza dal Codici (Centro per la Difesa del Cittadino), si può partecipare a una apposita azione collettiva (la cosiddetta class action) in relazione al depurante, notificando allo stesso tempo all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato le eventuali pratiche commerciali aggressive. In questo caso, si parla anche della mancata restituzione delle quote di depurazione, di rinvii e mancati adeguamenti a cadenza triennale delle tariffe di riferimento. Le segnalazioni all’Antitrust possono far aprire delle istruttorie e anche sanzionare l’Acea: insomma, la situazione di cui si sta parlando è diventata a dir poco esplosiva, ma per i consumatori c’è un appiglio importante e la speranza è che si possa risolvere il problema in tempi rapidi e in maniera proficua.