Il turismo internazionale che proviene e arriva in Italia non è andato affatto bene: come è stato rilevato dalla Banca d’Italia, infatti, si è registrato un incremento annuo pari a 0,6 punti percentuali per quel che concerne gli stranieri, ma bisogna anche tenere conto del -0,1% dei pernottamenti complessivi, non certo un dato incoraggiante. In aggiunta, la spesa è aumentata di quasi quattro punti percentuali. Se poi si tiene conto del fatto che lo scorso anno il turismo internazionale ha messo a segno una crescita di arrivi (+3,8% per la precisione), questo vuol dire che il nostro paese ha perso delle importanti quote di mercato, quantificabili in 3,2 punti percentuali.
Se non altro, gli italiano hanno viaggiato leggermente di più, a tutto vantaggio dei già citati pernottamenti, mentre la spesa totale è calata dell’1%. Insomma, gli italiani hanno speso molto meno all’estero, con il bilancio complessivo che è cresciuto per quel che concerne l’attivo, sfiorando gli 11,7 miliardi di euro. Agriturist, l’associazione nazionale che raggruppa gli agriturismi del nostro paese, ha commentato in maniera negativa le cifre in questione. In particolare, è stato lanciato l’allarme sulla flessione del turismo interno, dato che, stando ai numeri forniti dall’Istat (Istituto Nazionale di Statistica), i viaggi di tale tipo si sono ridotti di ben l’8,3%.
Inoltre, preoccupa anche il mancato aumento del turismo proveniente dall’estero a fronte di un buon trend a livello globale. L’associazione che fa capo a Confagricoltura ha ricordato come la domanda interna sia in difficoltà a causa della povertà che dilaga in Italia, mentre la domanda estera è rimasta sostanzialmente inchiodata. Si affidano molte speranze alla nuova leadership dell’Enit (Agenzia Nazionale del Turismo), chiamata a rendere più fresca e dinamica l’immagine turistica del Belpaese, tramite opportune promozioni delle mete di vacanza e forme di accoglienza che siano capaci di ravvivare dei settori di mercato fino a questo momento troppo trascurati.