Poco più di tre milioni di euro: è questo l’importo della remunerazione ricevuta lo scorso anno da Marco Tronchetti Provera, numero uno e amministratore delegato di Pirelli. I 3,083 milioni a cui si sta facendo riferimento non sono altro che quanto pagato dalla società milanese per le due importanti cariche ricoperte: per una larghissima fetta (la quasi totalità per la precisione), si sta parlando di compensi fissi. Le altre retribuzioni dei top manager sono piuttosto lontane da tale cifra, visto che Vittorio Malacalza e Alberto Pirelli, entrambi vicepresidenti del gruppo lombardo, hanno ottenuto rispettivamente 431mila e 952mila euro.
C’è comunque da sottolineare come si sia scelto di non erogare nessun tipo di bonus nel corso del 2012, anche se Pirelli poteva probabilmente permetterselo grazie al bilancio positivo e in crescita. La decisione è stata adottata dal consiglio di amministrazione, il quale ha anche provveduto a fornire il proprio parere favorevole in merito ai conti di esercizio. L’assenza di bonus è spiegabile tuttavia con il fatto che la posizione finanziaria netta non è stata raggiunta e si tratta di un requisito fondamentale in tal senso. Che tipo di conti ha fatto registrare Pirelli nel dettaglio?
Anzitutto, il bilancio consolidato ha messo in luce dei ricavi complessivi pari a sei miliardi di euro alla fine dell’anno, con un aumento di 7,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2011 (al 31 dicembre dello scorso anno ci si era fermati a quota 5,6 miliardi). L’azienda, celebre per la sua produzione di pneumatici, ha inoltre sfiorato i quattrocento milioni di euro per quel che riguarda l’utile netto, in decisa crescita rispetto a un anno prima (+27%). La remunerazione di Tronchetti Provera è decisamente più bassa di quella del 2011, almeno sette volte, visto che in quella occasione si erano addirittura superati i ventidue milioni di euro grazie a un bonus molto corposo.