Novantadue milioni di euro di utile netto: il resoconto intermedio di gestione, risultato che si riferisce ai primi tre mesi dell’anno, ha riservato al Banco Popolare questo dato interessante, visto che si tratta di una controtendenza rispetto a quanto avvenuto alla data del 31 marzo del 2012, quando fu registrata una perdita pari a 109 milioni di euro (vedi anche Smentita l’aggregazione tra Banco Popolare e Ubi Banca). Per quel che riguarda il periodo cosiddetto “normalizzato”, si è ottenuto un risultato positivo e pari a quarantanove milioni di euro. Vi sono anche altri dati che vale la pena ricordare in relazione all’istituto di credito di Verona.
Anzitutto, i ricavi derivanti dal “core banking business” sono cresciuti di 1,3 punti percentuali rispetto a un anno fa, mentre il rialzo ammonta al 3,2% se si effettua un confronto con il trimestre precedente, vale a dire il periodo ottobre-dicembre 2012. Il margine di interesse, molto vicino ai 410 milioni di euro, è aumentato anch’esso nei due raffronti, tenendo conto di stime molto omogenee. Lo stesso discorso vale anche per le commissioni nette (365 milioni e 8,7 punti percentuali di rialzo rispetto al 2012). Tra l’altro, gli oneri operativi del gruppo cooperativo veneto sono scesi del 4,3%, attestandosi a quota 561 milioni.
La componente primaria del capitale, poi, quella che viene meglio conosciuta come Core Tier 1 Ratio, è stata pari al 10%. In aggiunta, va utilizzato l’aggettivo “eccellente” per descrivere quello che è il profilo di liquidità della banca. La giornata di ieri ha dunque riservato questi numeri incoraggianti, con il consiglio di amministrazione che ha provveduto all’approvazione ufficiale del resoconto di cui si sta parlando. Il Banco Popolare ha fatto parlare di sé nelle ultime ore anche per la smentita della conversione per quel che concerne il suo titolo obbligazionario, una scelta che è stata ribadita con forza dal suo amministratore delegato, Pier Francesco Saviotti.