Pagare un taxi utilizzando il telefono cellulare è una operazione più semplice a Nairobi, capitale del Kenya, che a New York: sembra un paradosso, ma è la pura realtà, visto che la nazione africana può contare su un sistema di mobile money che vanta una leadership internazionale, il cosiddetto M-PESA. Il lancio ufficiale di quest’ultimo risale ormai al 2007 per opera di Safaricom, il principale operatore mobile del paese in questione. Attualmente, a distanza di sei anni, viene utilizzato da diciassette milioni di cittadini keniani, vale a dire più dei due terzi della popolazione adulta.
Circa il 25% del prodotto interno lordo locale viene garantito proprio da tali flussi, visto che sono moltissime le persone che trasferiscono il denaro cash utilizzando i loro telefoni. Come fa il Kenya a essere leader mondiale in questo campo? M-PESA è stato inizialmente progettato come un sistema che consente i pagamenti e i prestiti relativi alla microfinanza: tra i principali vantaggi bisogna sottolineare senza dubbio i minori costi che sono associati alla gestione manuale del denaro contante, oltre ai tassi di interesse più convenienti. Il test pilota ha consentito di capire quali aspetti andavano migliorati e il risultato è stato proprio lo schema attuale, di gran successo.
La velocità di trasferimento del denaro è notevole, un servizio particolarmente utile per uno stato in cui molti lavoratori delle città sono soliti inviare delle somme alle loro famiglie che abitano nei villaggi rurali. Vi sono molti altri sistemi simili in giro per il mondo, ma il successo del Kenya si può spiegare in vari modi: anzitutto, le già citate tariffe, ma anche la posizione dominante di mercato della Safaricom, l’esperimento iniziale e patti chiari ed effettivi. L’ampliamento dei servizi all’ambito dei prestiti e dei risparmi è stato un altro punto a favore, per non parlare poi dei pagamenti degli stipendi, fondamentali per ridurre i tempi e i costi.