Quest’anno sarà un natale avaro per quanto riguarda la tanto attesa tredicesima. Infatti gli importi non verranno ritoccati al rialzo come avviene quasi tutti gli anni, ma rimarranno all’incirca come quelli dello scorso anno. il grave problema che l’economia nel suo complesso dovrà affrontare, oltre a quelli che già affliggono i cittadini quotidianamente, sarà quello dello spettro della deflazione, cioè un abbassamento continuo dei prezzi che non andrà a vantaggio dei consumatori, ma è un’ indice di “grave malattia economica”.
In questo momento intanto il potere di acquisto delle famiglie misurato ai parametri dell’economia reale, è sostanzialmente bloccato a livelli estremamente bassi.
E secondo una ricerca fatta dalla Cgia di Mestre saranno circa 33 milioni, tra pensionati e lavoratori dipendenti, gli italiani che riceveranno quest’anno la tredicesima per un totale valutato intorno ai 37 miliardi di euro. l rischio maggiore lo corrono maggiormente la fascia dei lavoratori dipendenti delle piccole imprese.
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La Cgia di Mestre ha calcolato che per il 2013 la pressione fiscale, comprese imposte, tasse e balzelli vari, registrerà una crescita fino al 44%, un livello molto preoccupante se si vuole parlare di ripresa economica, visto che si stima che non verrà abbassata almeno fino al lontano 2016. La stima è che tra il 2013 e il 2017 il carico fiscale aumenterà di 80 miliardi di euro, pesando 770,6 miliardi di euro, tra carico contributivo e tributario.
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Il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi lancia un avvertimento: “Nei primi nove mesi di quest’anno l’inflazione e gli adeguamenti retributivi dei lavoratori dipendenti sono aumentati in egual misura: se il costo della vita è cresciuto dell’1,3 per cento, l’indice di rivalutazione contrattuale Istat è salito dell’1,4 per cento. Pertanto, rispetto allo stesso periodo del 2012, il potere d’acquisto dei lavoratori è rimasto pressoché invariato”.