Ma gli investitori continuano ad essere preoccupati. Hanno bene in mente lo stato di salute reale delle banche, e conoscono i criteri utilizzati per gli stress test. In difficoltà ci sono Italia, Cipro e Grecia, ma il settore finanziario italiano è quello che più ha preoccupato con nove banche finite nell’occhio del ciclone: Banco Popolare, Bper, Bpm, Popolare di Sondrio, Popolare di Vicenza, Carige, Credito Valtellinese, Mps e Veneto Banca sono nel mirino. Tra queste due, Mps e Carige, dovranno colmare il gap di capitale rispettivamente pari a 2,11 miliardi di euro e 814 milioni.
I trader, interrogati a riguardo, si sono così espressi:
Gli investitori non riescono proprio a trovare pace. Mentre l’esito dell’Asset quality review e degli stress test doveva essere una rassicurazione per il mercato, anche considerando il fatto che nel complesso il risultato è stato positivo, ora arrivano le parole del presidente dell’Eba che fanno ripiombare gli investitori nell’incertezza. L’esito positivo dell’esame della Bce è una condizione necessaria ma non sufficiente per la ripresa del settore bancario. Servono segnali positivi da parte della ripresa economica prima che gli investitori riescano a superare le proprie paure e ad assumere posizioni importanti sul comparto. La situazione non può continuare in questo modo, la Bce dovrebbe intervenire.