Quella del lavoro da casa è una strategia ormai consolidatasi, un ottimo modo per risparmiare (tempo e) soldi.
Il quotidiano finanziario Financial Times ha fornito una panoramica dei dati forniti da un’azienda britannica che sta avendo la più rapida crescita nazionale, con un aumento del fatturato del 50 per cento annuo, offrendo proprio scrivanie: a noleggio, un tanto al giorno, perfino un tanto all’ora. Segno che magari ogni tanto in ufficio possono ancora servire: ma appunto ogni tanto. Addio “desk”, allora? Pare di sì. Sebbene non tutto il male venga per nuocere, come suggerisce un’analisi delle statistiche raccolte dalla Condeco, la società che fa soldi a palate noleggiando mobili per ufficio.
Questi sono i numeri da tenere in considerazione:
La maggior parte delle aziende credono di utilizzare il 60-70 per cento dei propri spazi lavorativi, invece ne utilizzano il 38 per cento; 3 dipendenti su 5 si sentono produttivi anche senza lavorare in ufficio; in media le scrivanie rimangono non occupate il 62 per cento del tempo; e il 61 per cento dei “professionisti” passano già parte dell’orario di lavoro fuori dall’ufficio. “La scrivania individuale è un concetto morto”, taglia corto Paul Statham, amministratore delegato della Condeco. E con i prezzi degli affitti che ci sono a Londra (come altrove), occupare spazio in un ufficio con un oggetto obsoleto “è uno spreco enorme”, aggiunge.
Il lato positivo esce fuori chiedendosi perché la scrivania sia passata o stia passando di moda. Una risposta è che la rivoluzione digitale non obbliga più ad andare in ufficio per lavorare. In Gran Bretagna lavorano da casa 4 milioni di persone, il 14 per cento del totale, in America 1 lavoratore su 5, e si prevede che la percentuale di persone che scelgono l'”home office” aumenterà rapidamente. Computer portatili sempre più piccoli e leggeri, tablet e smart phone rendono inoltre possibile lavorare da postazioni mobili: in treno, al caffè, praticamente ovunque. Non a caso, negli uffici di Google e di tante aziende web, ci sono più divani e pouf che scrivanie: la gente lavora sdraiata, accovacciata, come gli pare. E c’è chi propone di riempire l’ufficio di piante e poster con immagini della natura per umanizzarlo. Le riunioni, per di più, si fanno ormai in collegamento Skype.