L’euro compie passi in avanti, in attesa dell’esito della riunione della Bce, da cui ci si attende un ulteriore allentamento della politica monetaria. La moneta europea si muove in calo sotto quota 1,06 contro il dollaro.
D’altra parte oggi i riflettori sono tutti puntati sulle decisioni di Mario Draghi che dovrebbe varare nuove misure di stimolo per rafforzare la crescita e rialzare l’inflazione, ben lontana dal target del “poco sotto il 2%”. In particolare l’Eurotower potrebbe spingere ulteriormente in territorio negativo i tassi deposito, cioè la ‘tassa’ sulla liquidità che le banche parcheggiano a Francoforte. Attualmente il tasso di deposito è a -0,20% e potrebbe essere spinto indietro di altri 10-15 punti base, con ulteriori penalizzazioni per la liquidità in eccesso. La mossa potrebbe poi indirettamente estendere la portata del Qe, che ad oggi non può acquistare asset con rendimenti inferiori al tasso di deposito, ma l’intervento della Bce ha già portato in negativo diversi titoli rendendo più complicata l’operazione. Non è escluso, poi, che venga annunciata una nuova composizione del programma di acquisto degli asset, che attualmente è di 60 miliardi di euro al mese e non include bond regionali.
Ieri sera, invece, il governatore della Federal Reserve, Janet Yellen, ha lasciato capire che rialzerà i tassi Usa nella riunione dei prossimi 15 e 16 dicembre. Secondo Yellen aspettare troppo a lungo per iniziare a effettuare una stretta potrebbe comportare vari rischi destabilizzando i mercati finanziari. Il dato Adp di ieri, secondo cui a novembre sono stati creati più posti di lavoro del previsto nel settore privato, è stato una buona premessa per il rapporto sull’occupazione del mese scorso in arrivo domani. Nel frattempo i mercati si rafforzano: Milano sale a +1,25%, Londra aggiunge lo 0,3%, Francoforte accelera a +1% e Parigi a +1,2%. Lo spread è in calo in area 90 punti base con i Btp che rendono l’1,38%.