Tempo di record per la Banca Popolare di Bari: è infatti riuscita a concludere, entro i tempi prefissati, l’operazione sui non performing loan (Npl) realizzata, per la prima volta, con l’intervento e l’ausilio di garanzie statali Gacs.
L’operazione della Popolare di Bari si è basata essenzialmente sulla cessione ad investitori istituzionali di tranche mezzanine e junior dell’operazione di cartolarizzazione da 480 milioni di euro dei crediti deteriorati, cedute con un prezzo di vendita del 30% del valore lordo. Entro la fine dell’anno, ha inoltre previsto una nuova manovra da 300 milioni di euro sugli Npl: in tal modo, riuscirà ad arrivare con i conti a posto, anche in linea con il piano industriale, per la successiva trasformazione in Società per Azioni Spa.
E’ finalmente trapelato il nome del principale investitore, il colosso americano Davidson Kemper, magnate degli investimenti alternativi, che gestisce un fondo da 31 milioni di dollari. La struttura ha basato l’attività sull’emissione di tre tranches: la senior, alla quale è associato il fondo di garanzia, la mezzanina e la junior.
Il bilancio si è rivelato, alla fine, estremamente positivo: il prezzo di vendita complessivo dei crediti è stato infatti, molto soddisfacente e superiore alle attese. L’ operazioni sugli Npl, grazie alla Gacs, ha permesso numeri da record proprio grazie agli aiuti di Stato.
Ovviamente, le agenzie di rating internazionali hanno espresso il loro parere favorevole sulla questione, così da poter spuntare un valore record del 30% lordo. Per l’Istituto bancario è previsto una efficienza economico di circa 50 milioni di euro, pari al 10% del valore lordo ceduto. In precedenza, il prezzo era invece definito dagli acquirenti, grandi operatori internazionali, ed i rendimenti erano limitati al 20% massimo, frenando la cessione da parte delle banche.