La Banca Popolare di Vicenza chiude con un buco da quasi 2 miliardi la proposta di risarcimento a tutti gli azionisti per il crack della banca, con un rimborso di 9 euro per azione per un totale del 70,3% dell’azionarato. Ma il buco della banca non lascia certo speranze per il futuro, tanto che la direzione si è rivolta alla Banca Centrale Europea per ottenere l’autorizzazione di un salvataggio statale, su cui ci deve essere il via libera della Direzione alla Concorrenza UE. La richiesta allo stato è per l’emissione di obbligazioni garantite dal Ministero dell’Economia per circa 2,2 miliardi, titoli a 3 anni. L’ultimo mese è stato ancora più critico per la banca, che ha visto diminuire sensibilmente la raccolta a causa dei noti guai che hanno minato la reputazione e favorito la fuga dei correntisti. Si parla di un’uscita di depositi del 14,4%, per una quota attuale a poco meno di 19 miliardi. Dei circa 94mila azionisti, ben 66.712 hanno accettato il rimborso a 9 euro per azione, ma in realtà la banca contava di raggiungere un’adesione del 80% degli azionisti, per poter mettere una pietra sopra a questo capitolo e cercare di riorganizzare il futuro, anche con l’aiuto statale di garanzia su una raccolta obbligazionaria.