L’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, pubblica i dati relativi a marzo, che si segnalano per una diminuzione delle sofferenze bancarie, mentre continua la corsa dei mutui, ancora in crescita, stavolta del 2,5%. Le sofferenze restano sullo stesso livello del mese precedente, a 77,2 miliardi, ma scendono di molto rispetto all’anno scorso, 89 miliardi di massimo. Questa è la buona notizia per le banche italiane, assieme a quelle ormai “normali” per mutui e finanziamenti, che sembrano giovare particolarmente dai bassi tassi d’interesse applicati dalla BCE. Divergenze di risultati sulla raccolta, che vede quella a breve salire, ma diminuire quella a lungo termine, con un calo di 53 miliardi, pari al 14,2% rispetto all’anno scorso. Segno che le aziende e le famiglie hanno bisogno di più liquidità, e più circolazione. Per i depositi, la crescita è del 3,7% ma gli investimenti ancora non decollano. Per quel che riguarda i prestiti, sia alle famiglie che alle imprese, la situazione è ancora stagnante, nonostante la “ripresina” segnalata nel Vecchio Continente. Ma i tassi scendono ancora, con la BCE ancora impegnata nelle iniezioni di liquidità che stanno tenendo i tassi ai minimi storici del 2,82%, mentre sui mutui siamo poco sopra al 2%.