Sarà un viaggio difficile, quello del ministro dell’Economia francese in Italia, per incontrare Calenda e Padoan, dopo la nazionalizzazione francese dei cantieri di Saint-Nazaire. Fincantieri li aveva acquisiti all’asta fallimentare dei coreani Stx. Per il ministro Bruno Le Maire, o l’Italia accetta le proposte francesi, o la Francia cercherà altri partner, anche se sottolinea che questo scenario vorrebbe essere evitato, ma solo perché nessuno sembra essere interessato ai cantieri, oltre alla sola Fincantieri.
Martedì, Le Maire proporrà “il gesto di apertura” di Macron, ovvero una cooperazione militare, al posto di quella della costruzione di navi da crociera. La Francia vuole quindi convertire i cantieri all’industria bellica, e sul tavolo non sembrano esserci altre opzioni. La Francia ha quindi esercitato il diritto di prelazione, ma, sottolinea Le Maire, tutto questo “è temporaneo”, e i “cantieri devono essere gestiti da privati, con la partecipazione dello Stato, ma con delle garanzie. E finché non ci sono garanzie, non c’è accordo”. Quindi per la Francia, è inutile parlare di protezionismo, perché “la Francia protegge i suoi interessi così come la Cina e gli Stati Uniti”. Macron ritiene che l’accordo tra Fincantieri e la presidenza Hollande “non proteggeva abbastanza gli interessi strategici e industriali francesi”. Martedì a Roma, i ministri dell’Economia francese e italiano, decideranno quindi se le nuove basi potranno rilanciare la partnership sui cantieri, o se si andrà al braccio di ferro.