Il Governo ha mostrato di volere prendere decisamente in mano la situazione Telecom Italia, confidando in un uso decisamente ampio del golden power. Era palese che il Consiglio dei Ministri avesse in mente di non rimanere con le mani i mano davanti a Vivendi.
Anche se forse non ci si aspettava fino a questo livello, date alcune rassicurazioni sul tema giunte in precedenza. Molti dettagli ancora non sono stati resi noti, ma il comunicato nel quale il Governo ha spiegato le motivazioni del suo decreto a tal proposito dipingono un percorso che difficilmente piacerà alla società francese. Si legge infatti nel comunicato che lo stesso è intenzionato ad:
Esercitare i poteri speciali in relazione alla notifica di Tim della delibera dell’assemblea degli azionisti ordinari del 4 maggio 2017 e del consiglio di amministrazione del 27 luglio 2017.
Questo significa che il Consiglio dei ministri considera non adeguati ad una gestione corretta e giusta i cambiamenti intervenuti nella governance di Tim che hanno dato il controllo e la disponibilità a Vivendi di specifici settori della stessa. Secondo l’organo statale essi potrebbero rivelarsi in futuro “rilevanti per il funzionamento, la sicurezza e l’integrità delle reti” e “minaccia di grave pregiudizio degli interessi pubblici di cui all’articolo 2, comma 3, del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21“. Ed è per questo motivo che sono previste:
Prescrizioni e condizioni destinate all’adozione di adeguati piani di sviluppo, investimento e manutenzione sulle reti e sugli impianti, necessari ad assicurarne il funzionamento e l’integrità, a garantire la continuità della fornitura del servizio universale e a soddisfare i bisogni e le necessità di interesse generale nel medio e lungo termine, nonché a realizzare adeguate misure di natura tecnica ed organizzativa di gestione dei rischi, volte a garantire l’integrità e la sicurezza delle reti, nonché la continuità e la fornitura dei servizi.