Italo, il grande concorrente ferroviario di Trenitalia, vuole andare in borsa prima delle elezioni che potrebbero ritardare i progetti di quotazione a Piazza Affari. La domanda è stata infatti già presentata, e il tutto vorrebbe essere chiuso per la fine di febbraio al massimo. Si cercano solo investitori istituzionali, per arrivare all’obbiettivo.
Italo ha investito molto l’anno scorso, comprando nuovi treni ad alta velocità, ma anche con la preparazione di un capitale flottante per almeno il 40%. Agli investitori istituzionali sarà offerta l’opzione Greenshoe per poter garantire anche più azioni (un 15% in più) nel caso il collocamento dovrebbe superare le attese. Intesa Sanpaolo detiene il 19,2%, seguito da Della Valle con il 17,4%, e le Assicurazioni Generali con il 14,6%. Altri azionisti importanti sono Peninsula Capital con il 12,8%, Luca Cordero di Montezemolo con il 12,4%. Questi dovrebbero ridurre le loro quote ma restare comunque saldamente in azienda. A curare l’ingresso in borsa saranno un cartello di banche, tra cui IMI, Barclays, Credit Suisse e Goldman Sachs sotto la consulenza della Rothschild Global Advisory.
Italo vuole sfruttare il suo momento, grazie ad un bilancio favorevole nel 2017, con introiti e utili migliorati. Per questo ha dato un dividendo di 30 milioni agli azionisti, quasi tutti gli utili, che sono stati 33,8 milioni, promettendo, in futuro, di distribuire fino al 70% dei risultati netti.