L’Eurostat ha fatto i conti per il salvataggio delle banche Venete. Allo stato italiano questa operazione peserà per circa 4,7 miliardi sul debito pubblico. Sono questi i nuovi numeri, sulla base del ricalcolo che poi l’Istat dovrà confermare domani.
Il Pil e il salvataggio
I due istituti di statistica vanno così a riformulare i valori del salvataggio rispetto al Pil 2017. Si scopre dunque che salvare Veneto Banca e Popolare di Vicenza è costato di 4,7 miliardi sul deficit, perché si è coperto l’aiuto di Intesa Sanpaolo, e 11,2 miliardi sul debito, cifra complessiva con le garanzie.
Per quel che riguarda i conti delle amministrazioni pubbliche, l’Istat farà le sue pubblicazioni ufficiali. Il mese scorso questa stima era al -1,9% del Pil, in diminuzione rispetto al -2,5% del 2016, ma ora verranno calcolati anche i valori del salvataggio, prima esclusi. O meglio, gli effetti della liquidazione. Comunque l’indebitamento passò a -33.184 milioni di euro, mentre l’anno precedente era di 8,5 miliardi in più.
La valutazione Eurostat
Per Eurostat il calcolo netto è di 14,7 miliardi tra entrate e uscite, comprese le stime. Poi ci sono recuperi di circa 10 miliardi, e quindi il costo del salvataggio per le banche Venete sarebbe di 4,7 miliardi che andranno a far parte del deficit del 2017. Le obbligazioni invece (6,4 miliardi a Intesa Sanpaolo), verrano iscritte come prestito.