Alitalia pronta alla nazionalizazzione? Nonostante i mesi passati dal suo commissariamento e dal lavoro svolto si tratta di una domanda che torna d’attualità ancora una volta: non si capisce infatti quale sia la strategia del Governo in questo momento al riguardo.
Il referendum votato ed i conseguenti passi presi dovrebbero portare verso un no alla nazionalizzazione, ma le parole del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli nei giorni scorsi hanno smosso un po’ le acque, portando i cittadini a temere di dover pagare ancora una volta per le problematiche di Alitalia. Il membro del governo ha negato la possibilità di una statalizzazione, eppure le sue parole, ovvero il riferimento al “51% di Alitalia in capo all’Italia” tutto sembrano piuttosto che una negazione.
Se non è il Governo a dover possedere quel 51% cosa si intende? La storia ci insegna che non vi sono cordate italiane interessate da diversi anni e quelle che lo erano ai tempi di Silvio Berlusconi primo ministro non portarono a nessuna soluzione. Ed intanto le tre proposte di acquisto straniere, EasyJet e Lufthansa su tutte, stanno aspettando ottobre con il suo termine ultimo per la compravendita. Cosa accadrà se si continua in questo modo? Riflettendo un attimo sulla questione la possibilità che a spuntarla sia EasyJet è la più probabile? Questo perché se davvero accadrà quel che sembra in procinto di accadere molto probabilmente si potrebbe avere una nazionalizzazione che passa presso Cassa Depositi e Prestiti (la quale necessita per statuto, va ricordato, di investire solo in società in positivo, N.d.R.) o qualche congiuntura estrema tipo Alitalia-Fs? E’ pronta l’economia italiana per ciò?