L’ipotesi a cui sta lavorando il governo nella vicenda del salvataggio di Alitalia, prevede che le Ferrovie dello Stato partano da sole ma “arriveranno a destinazione insieme ad altri soci imbarcati lungo il percorso”.
Lo scrive oggi il giornalista Gianni Dragoni in un articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore, dal titolo “Fs-Alitalia, operazione di sistema in due tempi”.
Nell’analisi che fa Dragoni sembra che nell’operazione “dovrebbero entrare altre società pubbliche, a partire da Cdp, con un ruolo da definire. Probabilmente verrebbe coinvolta anche qualche altra società della galassia del ministero dell’Economia, su spinta del governo Lega-M5S”.
Un giallo anche la notizia che rappresentanti dell’americana Delta e della tedesca Lufthansa si incontreranno a Roma, in questi giorni, con “esponenti del governo e del gruppo di lavoro delle Fs, di cui fanno parte anche gli advisor Mediobanca e Boston consulting”.
Il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha invece escluso che vi siano incontri di questo tipo in programma. A questo punto è logico pensare che forse incontreranno esponenti del Mise ma non il ministro.
Il vicepremier Di Maio ha anche reso noto: “Stiamo ricevendo molte manifestazioni di interesse da parte di primari operatori internazionali del trasporto aereo che sono in fase di valutazione”.
Come rileva Dragoni nel suo articolo, l’affermazione di Di Maio sembra però “contraddire il fatto che le Fs partano da sole nel salvataggio di Alitalia, secondo le indicazioni date due giorni fa proprio da Di Maio, dopo il vertice di governo”.
Ferrovie dello Stato dovrebbero presentare entro il 31 ottobre un”offerta vincolante che inerente attività di volo, handling e manutenzione.
In merito a questo, il giornalista solleva una domanda: “Questo è compatibile con le intenzioni dei potenziali partner? Secondo voci Delta avrebbe l’interesse più forte, ma nei mesi scorsi il vettore americano non aveva presentato alcuna offerta. Non l’aveva presentata neppure Lufthansa, che si era limitata a una proposta non vincolante per le attività di volo, soggetta a condizioni, tra cui 4-6mila esuberi. Perché questi vettori che non hanno presentato un’offerta vincolante ai commissari dovrebbero farlo ora?”.
Sembra che le Ferrovie dello Stato stiano pensando ad una operazione in due tempi. “Prima il loro ingresso da sole – scrive Dragoni -, con un’offerta contenente paletti e condizionata all’arrivo di un partner. Successivamente sarebbero coinvolti dei partner, altre società pubbliche e un vettore estero con una robusta quota di minoranza. Il piano industriale prevede la soppressione dei voli a breve raggio su tratte coperte dall’alta velocità ferroviaria e l’ introduzione di collegamenti ferroviari veloci con gli aeroporti, a Fiumicino e forse a Malpensa. Alitalia dovrebbe quindi investire di più sui voli internazionali e lungo raggio”.