Buone notizie per ciò che concerne le principali banche operanti in Italia: i risultati degli stress test hanno mostrato la resistenza di Unicredit, Intesa Sanpaolo, BPM ed Ubi rispetto ad eventuali situazioni avverse.
L’EBA ha infatti indicato per Unicredit un capitale al 9,34% in caso di scenario avverso nel 2020 contro un dato della situazione al 2017 ridefinito al 12,80%. Discesa anche per Intesa Sanpaolo valutando un capitale all’10,40% in caso di scenario avverso nel 2020 contro un dato della situazione al 2017 ridefinito al 13,24%. Bpm presenta negli stress test un capitale all’8,47% in caso di scenario avverso nel 2020 rispetto al 13,94% ridefinito nel 2017 ed un 8,32% per Ubi in caso di scenario avverso nel 2020 rispetto al precedente 11,70%.
Il ministro del Tesoro Giovanni Tria si è detto soddisfatto dell’esito degli stress test delle banche sopracitate, i quali mostrano un comparto più forte rispetto a prima: fattore più che apprezzabile dall’Autorità bancaria europea (EBA) che ha condotto i test. Commentano da Bankitalia:
Per le quattro banche italiane incluse nel campione la riduzione media ponderata del CET1 ratio nello scenario avverso è pari a 3,9 punti percentuali su base fully loaded, un risultato in linea con quello medio del complesso delle banche dell’SSM (meccanismo unico vigilanza) incluse nel campione e con la media totale EBA. Nel complesso le banche europee hanno mostrato una buona capacità di tenuta. I risultati confermano il generale rafforzamento della solidità del sistema bancario europeo.
Tra le banche prese in considerazione Deutsche Bank dimostra risultati inferiori a quelli delle banche italiane selezionate, dimostrando una tenuta minore ed uno stress sentito più forte.