Bankitalia lancia l’allarme sul calo della crescita e per quanto si possa fare la voce grossa nel mantenere le proprie posizioni non si possono ignorare le criticità quando le stesse si presentano. Soprattutto se si ha bisogno di risollevare l’economia.
Il problema principale al momento, almeno secondo la banca centrale italiana è che “i rialzi dello spread” rischiano di “vanificare” l’impatto sulla crescita della manovra di Bilancio: per quanto si possano chiudere gli occhi davanti alla realtà l’andamento del differenziale è già costato alle famiglie italiane circa 145 miliardi di euro e, se non dovesse calare, il prossimo anno potrebbe portare una spesa maggiorata di 5 miliardi di euro di interessi.
La salita dello spread potrebbe rendere nulle le spinte positive della manovra: e la colpa è da attribuire “all’incertezza sull’orientamento delle politiche economiche e di bilancio” ed ai “timori degli investitori” di un’ipotetica uscita dell’Italia dall’euro, qualcosa che viene vista molto negativamente da tutti coloro che vogliono investire nelle attività ed i titoli di stato italiani. Insomma la situazione reale è più grave di come viene dipinta. Spiegano da Bankitalia:
I rischi per la stabilità finanziaria derivanti dall’evoluzione dell’economia mondiale sono in aumento. Il protrarsi dei contrasti commerciali può avere conseguenze negative sulla crescita e le condizioni finanziarie a livello globale sono divenute meno espansive. In Italia i maggiori rischi per la stabilità finanziaria derivano dalla bassa crescita e dall’alto debito pubblico. [I rialzi] ostacolano il calo del rapporto debito-pil, riducono il valore della ricchezza delle famiglie, frenano e rendono più oneroso il credito al settore privato, peggiorano le condizioni di liquidità e la patrimonializzazione di banche e assicurazioni.
Un quadro tutt’altro che rassicurante.