La situazione di Carige sembra evolversi giorno per giorno: è notizia di queste ore che la banca genovese abbia iniziato una serie di contatti preliminari con la Sga, controllata del Governo per il recupero crediti, al fine di gestire per l’appunto i crediti deteriorati o non performing loans.
Essa è in poche parole la bad bank del Banco di Napoli che in passato ha già rilevato quelli che erano i crediti deteriorati delle banche venete: insomma si tratta di un istituto specializzato nella gestione di situazioni difficili tanto quanto quella in cui naviga al momento Carige, attualmente commissionata dalla BCE. Ancora non vi è la possibilità di mettere giù un piano di collaborazione preciso dato lo stato dell’ìstituto ligure, ma sono stati avviati i contatti che daranno modo eventualmente di far partire una partnership che potrebbe dar via alla cessione da parte della banca di 3,7 miliardi tra crediti deteriorati e utp (gli unlikely to pay, N.d.R.) di Carige.
Per correttezza va sottolineato che contatti tra Sga e la banca sono attivi fin dallo scorso anno, in occasione dell’avvenuto aumento di capitale quando la società ha sottoscritto il 6% del totale firmando un accordo che avrebbe dovuto spingerla alla rilevazione di un portafoglio di deteriorati poi saltato perché la Sga è stata assorbita dai crediti acquisiti dalla liquidazione di Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
Ora si ritorna a parlare di una possibile collaborazione: sarà il tempo a confermare o meno queste illazioni, sebbene fonti vicine al dossier relativo sostengono che se vi saranno le condizioni giuste i crediti deteriorati verranno acquisiti.