Il presidente americano Barack Obama imporrà un tetto di 500.000 dollari all’ anno per i compensi degli executive delle banche e delle altre società che ricevono vaste somme di denaro nell’ ambito del piano di salvataggio del sistema finanziario. Obama chiederà anche alle istituzioni finanziarie pubbliche di rivelare gli accordi a lungo termine sugli stipendi dei loro capi. Verranno inoltre fissati limiti ai bonus degli executive, con l’ eccezione dei normali dividendi delle azioni. Le nuove regole, insomma, saranno molto più severe di ogni restrizione imposta durante l’amministrazione Bush e potrebbero costringere i vertici delle società ad accettare pesanti riduzioni dei loro stipendi attuali. Le proposte di Obama vogliono essere l’inizio di uno sforzo a lungo termine per regolamentare gli stipendi degli executive. Nel frattempo, due ministri se ne vanno dal neo-governo per problemi con le tasse.
DASCHLE SI RITIRA PER TASSE EVASE
Nel frattempo, due ministri della nuova amministrazione democratica si sono ritirati per tasse non pagate. Uno di questi è Tom Daschle, ministro della sanità designato, l’ uomo che avrebbe dovuto condurre in porto la riforma della mutua. A Obama non è rimasto che accogliere “con tristezza e rimpianto” la lettera con cui l’ ex leader della maggioranza democratica annunciava la sua uscita di scena dopo aver constatato che non aveva la piena fiducia del Congresso. E’ stato uno smacco pesante per un presidente approdato neanche due settimane alla Casa Bianca con una straordinaria riserva di consenso e la promessa di guidare l’ America attraverso una nuova “era di responsabilità” fatta anche di trasparenza etica. Il ritiro di Daschle, reo di aver evaso oltre 120 mila dollari, si è aggiunto a quello di Nancy Killefer, l’ executive del gigante delle consulenze McKinsey scelta da Obama per portare austerity nel bilancio federale.
Ma Daschle e la Killefer non erano i soli esponenti del team Obama ad avere problemi con le tasse: il capo del Tesoro Timothy Geithner era stato promosso in Senato pur avendo anche lui evaso il fisco per svariate decine di migliaia di dollari: fu detto a suo tempo, perché il suo posto “era troppo importante per lasciarlo fallire“. Nancy Killefer se n’ é dovuta andare per molto meno: 946,69 dollari di contributi non pagati a una ‘colf’, che però “avrebbero potuto costituire una distrazione” nel suo futuro incarico di “verificare riga per riga” il bilancio federale allo scopo di eliminare sprechi.