Paolo Simioni amministratore delegato dell’Atac, l’azienda tranviaria di Roma disastrata e da rinnovare, potrebbe guidare Fincantieri come riporta Il Fatto Quotidiano in un articolo pubblicato dal titolo “Chi vince al gioco delle poltrone con la politica sempre più debole”.
La candidatura di Simioni, oltre ad essere sostenuta dalla parte dei 5Stelle vicina al primo cittadino di Roma Virginia Raggi, è voluta dal sottosegretario agli Affari regionali Stefano Buffagni, che ha sollevato la richiesta all’amministratore delegato della Cassa depositi e prestiti Fabrizio Palermo.
Lo stesso Palermo, come scrive Giorgio Meletti nell’articolo, è stato scelto da Buffagni che lo aveva imposto al ministro dell’Economia Giovanni Tria, che invece avrebbe preferito in quel ruolo il vicepresidente della Banca europea per gli investimenti Dario Scannapieco.
Proprio da quest’ultimo dipende la nomina del vertice di Fincantieri, che dovrà portarla nel cda il 6 marzo, e di una serie di altre società controllate dalla Cdp. Tra queste Eni, Poste, Terna, Snam, Italgas, Saipem, Sace.
Alla presidenza di Sace vuole arrivare Andrea Pellegrini, amico di Palermo a tal punto che l’ha voluto come senior advisor per le partecipate dentro Cassa depositi e prestiti.
Incarico che però gli ha innescato un enorme conflitto d’interesse, in quanto Pellegrini ha diversi incarichi in società concorrenti della Cassa depositi e prestiti.
Pellegrini è consigliere d’amministrazione, con importanti incarichi, della Maire Tecnimont, principale concorrente nell’impiantistica petrolifera della Saipem, controllata da Cdp dove advisor Pellegrini.
È vicepresidente della catena alberghiera Ihc e consiglia Cassa depositi e prestiti sulle catene alberghiere di cui è azionista: Th Resorts e Rocco Forte Hotels. È consigliere della Sias ed è nel consiglio di amministrazione della IDeA Capital Funds Sgr, fondo di private equity del Gruppo De Agostini, concorrente diretto dei fondi di private equity della Cdp.