La recessione tecnica è arrivata. A certificarlo l’Istat, che registra il secondo calo consecutivo sui dati trimestrali. Anche se si tratta di cali leggeri, il gergo economico impone di utilizzare il termine di recessione tecnica per il nostro paese. Anche se le stime sul Pil sono leggermente migliorate, il dato per l’ultimo trimestre dello scorso anno parla di un calo dello 0,1% sul trimestre precedente, che era già negativo. Un altro calo, dello 0,1%, e non dello 0,2% come previsto, ma sembre di una diminuzione del Pil si tratta.
La recessione
Secondo l’Istat, il dato segnerà anche l’anno in corso, se l’economia non comincerà a viaggiare a ritmi sostenuti. Probabilità difficile, viste le analisi degli specialisti.
A dare conforto alle stime i dati positivi sui consumi, in aumento dello 0,1% sul dato nazionale. Anche gli investimenti lordi salgono dello 0,3%, così come le importazioni e le esportazioni che segnano rispettivamente il +0,7% e il +1,3%. Bene anche gli investimenti netti (+0,1), e la domanda estera netta (+0,2%). Male invece la variazione delle scorte (-0,4%).
Il paese sembra insomma in una sorta di impasse, anche se l’Europa tutta sembra rallentare, in particolare la Germania. Il problema è che l’Italia rallenta molto di più del resto del continente.